Un nuovo studio colloca il Sacro Graal a Roma, precisamente in una basilica molto conosciuta e frequentata della città eterna
Basta nominare il Sacro Graal per suscitare in chi lo sente un momento di grande emozione che riporta alla memoria le incredibili avventure dei cavalieri del passato. Oggi non c’è certezza che questa coppa sia esistita veramente o sia solo un racconto affascinante che si è sviluppato nei secoli. Tuttavia, fra i vari studiosi ve ne è uno, Alfredo Barbagallo, che dopo diversi studi si è detto praticamente certo che il Sacro Graal sia a Roma.
L’ennesima ipotesi priva di fondamento? Non sembra, ma tra il dire e il fare, come sempre, c’è di mezzo non il mare, ma una marea di studi e approfondimenti che, sicuramente, verranno messi in pratica. Prima di scoprire dove, precisamente, dovrebbe essere il calice nella Capitale ripercorriamo insieme l’affascinante leggenda.
Il Sacro Graal viene identificato come la coppa usata da Gesù Cristo per bere nel corso dell’Ultima Cena. Leggenda vuole che questa coppa abbia in sé poteri misteriosi e benefici. Grazie alle sue proprietà magiche sarebbe stato in grado anche di riportare armonia, serenità e guarire dalle malattie.
Proprio per cercare di portare prosperità nella terra di Camelot sembra che Re Artù e i suoi Cavalieri della Tavola Rotonda iniziarono la ricerca del Sacro Graal. Le loro imprese sono narrate nel famosissimo racconto di Thomas Malory, “La morte di Artù”, e qui leggiamo che il cavaliere Galahad, l’unico veramente degno, trovò il calice. Ma da quel momento, se veramente Galahad lo ha trovato, dove si trova?
Ad oggi, come abbiamo detto l’esistenza del Sacro Graal è solo leggendaria e sembra che non ci sia una prova concreta della sua esistenza. Tuttavia nei secoli le teorie su dove potrebbe essere si sono succedute con costanza. C’era chi sosteneva che la coppa fosse in Occitania, nel castello di Montsegur. Altri lo collocano nelle profondità del Tempio di Gerusalemme e oggi, lo studioso Barbagallo è quasi certo che sia a Roma.
Analizzando i dipinti e le rappresentazioni all’interno della Basilica romana di San Lorenzo Fuori Le Mura, lo studioso avrebbe trovato il Sacro Graal raffigurato nel cuore del mosaico centrale sul pavimento della chiesa. Sembra poi che anche altri affreschi all’interno parlino proprio in maniera costantemente allegorica del calice avvallando la tesi che, di qui, si almeno passato.
Secondo Barbagallo il Graal sarebbe arrivato a Roma insieme ad altre reliquie della Passione portate da Gerusalemme e poi “divise” nelle varie chiese romane. All’epoca, siamo nel 258 d.C., le persecuzioni contro i cristiani erano violente e quindi i religiosi decisero di affidare il Graal ad un soldato spagnolo. Da qui l’idea che la coppa fosse in Spagna, precisamente a Valencia, ma oggi invece sembra che il Sacro Graal non abbia mai lasciato la Basilica di San Lorenzo o che sia stato riportato qui in momenti più propizi. Dove sarebbe? Proprio sotto il pavimento della basilica, forse nelle catacombe di Santa Ciriaca.
Sebbene la richiesta di analizzare le catacombe sia già stata fatta, difficilmente sarà presa in considerazione per due motivi. Il primo riguarda ragioni di sicurezza, il secondo si ricollega al fatto che la Basilica fu bombardata nel 1943 e poi ricostruita utilizzando i materiali originali. Vedremo quindi come si evolverà questa storia così affascinante. Per ora, se capitate a Roma, lanciate un’occhiata alla Basilica, potreste trovare delle tracce nuove ed interessanti.
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